04 ottobre 2011

CUCU’ L’ASSEMBLEA NON SI FA PIU’

CUCU’ L’ASSEMBLEA NON SI FA PIU’

tratto da Atleticanet.it

Scritto da Diego Cacchiarelli - Lunedì 03 Ottobre 2011

Che fa la montagna quando non riesce a partorire il topolino? Non lo partorisce! Che fa la Fidal quando non riesce ad organizzare l’Assemblea per lo Statuto con l'esito che vuole? Non fa l’assemblea! Se questa sintesi vi sembra un po’ estrema, continuate a leggere, vedrò di chiarire un po’ più le cose.

La news sul sito Fidal
Meno c’è da dire e più lo si arzigogola. Questo è il filo conduttore della news Fidal “Consiglio, revocata l'Assemblea straordinaria”. Una prima parte incomprensibile a cui si riesce a dare un senso compiuto solo grazie al titolo. Il succo è che l’assemblea per lo statuto non si fa più (cucù!). Le motivazioni addotte dalla news benchè poco leggibili lasciano intendere che … tutti d’accordo (Presidente, consiglio federale, Coni, conferenza dei Presidenti) hanno deciso di non fare l’Assemblea così si risparmia e lo Statuto viene compilato meglio dal commissario del Coni che verrà.

Dietro le quinte
Quello che la news Fidal ha dipinto come una normale quanto scontata decisione, sembra essere invece il frutto di un percorso sofferto, intricato e finito male sulla quale la Fidal avrebbe rischiato di inciampare pericolosamente.

Ecco come sono andate le cose secondo la versione non ufficiale…

Antefatto
Il Coni e le sue federazioni devono adeguare gli statuti alle nuove norme di legge. L’abbiamo già scritto. Le federazioni possono richiedere (gratuitamente) un commissario ad acta dal Coni per fare il lavoro di adeguamento o possono scegliere di farlo “in casa” utilizzando lo strumento dell’assemblea straordinaria con relativi costi ma anche con il vantaggio di poter scrivere sul nuovo statuto cose che potrebbero essere utili per questo o quell’obiettivo. La Fidal ha scelto di fare “in casa” gli affari suoi e ha indetto l’assemblea straordinaria ovvero un assemblea a tutti gli effetti dove i delegati a vanno a votare per dire si o no al nuovo statuto.

Bozze di statuto, osservazioni e riunioni
In fase preparatoria la Fidal ha preparato la sua bozza e l’ha fatta girare per i comitati per riceverne le dovute osservazioni. Molte regioni si sono riunite e hanno prodotto le loro proposte, altre hanno semplicemente aderito alla bozza, altre hanno fatto un fico secco. Ad ogni modo il risultato è stata la produzione di documenti/pro-memoria da parte di parecchie regioni che sarebbero dovuti servire alla commissione carte federali per “aggiustare il tiro” e costruire uno statuo più aderente alle esigenze di società e comitati. Queste note dei comitati facevo seguito poi ai famosi (quanto poco utili) “Stati Generali dell’Atletica” che la Fidal, in pompa magna, aveva organizzato lo scorso anno a Formia.
Le cose sono andate diversamente, o almeno così sembra. Il 13 settembre si è riunita la commissione carte federali la quale più che discutere, valutare e recepire i suggerimenti (ne avevamo parlato in questa news) ha scelto di tirare dritto con la bozza o quanto meno non modificare i punti evidenziati dalle regioni.

Intermezzo pokeristico
La Fidal spesso si trova a fare come il giocatore di poker: se infila una serie di mani deboli inizia a bluffare. All’inizio gli avversari ci cascano ma poi ad un certo punto tutti capiscono e vanno a vedere il bluff. Traduco in termini “fidaliani”: quando in Federazione non hanno ragione (ma il pensiero-azienda che gira in Fidal è: "il capo ha sempre ragione"), fanno la voce grossa per mettere paura. Se uno scappa, bene se qualcuno però arriva fino in fondo può capitare che la Fidal ci rimette la faccia e magari anche qualche soldo (ricordate le vicenda Jacky Tech?). Con lo Statuto è successo qualcosa del genere…

Dopo la commissione carte federali
Si è prospettato un muro contro muro dove la Fidal giocando con la sua migliore faccia da poker ha fatto sapere di voler andare in Assemblea straordinaria con quella bozza di Statuto, senza le modifiche chieste dai comitati. Dal canto loro, le regioni firmatarie del documento comunitario da 8 che erano sono diventate 13 (veramente erano 15 poi ad un presidente è tremata la mano e ad un altro ha avuto una strana incomprensione col vice vicario) e hanno rifirmato un nuovo documento.
Sotto trovate il contenuto del documento ma ciò che è più importante è l’aspetto politico. Ovvero, la maggioranza delle regioni ha chiesto alla Fidal di revocare l’Assemblea. Chi ama leggere tra le righe potrebbe cogliere anche l'eventualità che se le stesse regioni fossero state costrette ad andare in assemblea, le stesse non avrebbero dato la certezza di un voto positivo, con ovvie conseguenze sulla tenuta del gruppo Arese.

Gara
A questo punto anche i più devoti aresiani (oramai li conto sulle dita di una mano) hanno dovuto convenire che il rischio era gigantesco. L’unica cosa rimasta era salvare (almeno) la faccia. Ma non ci sono proprio riusciti. Hanno corso, ce l’hanno messa tutta ma la cronologia dei fatti (anzi degli scritti) è semplice. Prima le regioni hanno depositato il loro documento con la richiesta di annullare l’assemblea e solo successivamente Arese ha chiesto (o il Coni ha comunicato…a questo punto non conta) l’annullamento dell’Assemblea e il relativo commissariamento. Inutile sparare una news lasciando intendere che è la Fidal che ha deciso o che il Coni ha imposto. Nessuno ha imposto niente a nessuno. Semplicemente se la sono vista brutta, hanno fatto marcia indietro e hanno cercato di uscirne (senza però riuscirci) con le mani pulite.

Quando l’amore finisce
Curiosamente questa mossa della Fidal con le regioni ricorda molto le modalità con cui gli ex-fidanzati raccontano la loro rottura. Nessuno è stato lasciato, a seconda di chi sia il narratore, è comunque lui che ha lasciato l'altro. E così sembra che anche il fidanzamento tra gli oligarchi Fidal e i comitati regionali sia giunto al termine. Francamente può non interessare chi ha lasciato chi, quello che conta è che nel 2012 gli equilibri saranno diversi…parecchio diversi.

Qui di seguito in allegato il documento delle regioni. Come già specificato nell’articolo sono state rimosse le due regioni che hanno scelto di tirarsi indietro a causa di ripensamento e contrasto interno tra presidente e vice vicario. Sono state altresì rimosse le firme in originale dei Presidenti ovviamente presenti nel documento depositato in Fidal.

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