29 giugno 2011

Cinque, e non più cinque...


Non suoni il titolo del post come profetico-apocalittico. Piuttosto prendiamolo come un augurio acché sia davvero l'ultima volta che a giocarsi il titolo italiano assoluto dei 10.000m maschili (ieri, a Torino) siano in cinque (Rari nantes in gurgite vasto, Virgilio, Eneide, I, 118). Complimenti al nuovo Campione Italiano dei 10.000m, Domenico Ricatti (Aeronautica Militare), con 29:51.84. Complimenti pure al suo compagno di squadra, Francesco Bona, secondo in 29:57.21, e a tutti gli atleti classificati. Chi lotta per un titolo nazionale merita il massimo rispetto possibile. A noi tecnici però, l'ennesimo momento di riflessione sulle condizioni in cui versa il movimento dell'endurance atletico nazionale. Perché non ci sono soltanto le tristi evidenze del 10.000m maschile. Buttate pure un occhio ai 5.000m maschili o alle due prove della marcia, maschile e femminile (la marcia, dico, la marcia!): sommando i partenti di queste tre gare arriviamo a 21 atleti!
Scriveva ieri Sat in un suo interessante commento: "Leggevo ancora su Correre, che il progetto Oregon della Nike ha portato ben 19 atleti statunitensi ad abbattere il muro dei 28’ sui 10.000m. E non parliamo solo di atleti naturalizzati, ma anche e soprattutto di atleti bianchi, il cui capofila è senz’altro Chris Solinsky, dopo il 26.59” della scorsa stagione [...] Purtroppo, però, non possiamo trascurare che la Nike ha investito somme che qui ci sogniamo [...]".
Già, soldi; investimenti; progetti...

TRATTO DA www.mariodebenedictis.com

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