22 aprile 2011

Credo che ...

Ritengo che ciò che scritto nell'intervista a Roberto che pure conosco sia frutto di un volersi arrabbiare (inutilmente) e puntare il dito con il sistema. Ritengo che ciò che ha fatto sia sbagliato prima di tutto e in secondo luogo solo colpa sua perchè era un gran bell'atleta. Poi si sa l'essere umano è strano e non si accontenta mai. La cosa è che mi dispiace per lui e per le sue affermazioni che naturalmente secondo il mio modesto parere sono inesatte sia sotto il profilo pratico che tecnico. Io alleno atleti che vanno più o meno forte ... ed ovviamente mi rendo conto che l'essere umano non è uguale. Ma mi rendo anche conto che la cosa più semplice da dire quando qualcuno arriva davanti è che prende qualcosa (ovviamente si intende di illecito perchè il fatto di ragionare da aminoacidi a vitamine ecc.. è un'altro discorso che a questa sede non compete). Ma quello che dico sempre è: quelli che ti arrivano dietro cosa devono pensare di te? Mi sembra ovvio che l'80% degli amatori non facciano uso di sostanze (anche perchè solo a ragionare non se lo possono permettere materialmente infatti queste persone non prendono nè stipendi nè premi in denaro alle gare e quindi come fanno?.. ). Ovviamente c'è sempre l'eccezione che conferma la regola ma dal dire che il mondo del podismo (e dell'atletica in generale) sia marcio mi sembra un pò troppo .
In generale ritengo che non so le potenzialità degli altri atleti con cui i miei ( o io quando correvo) si confrontano, non so i loro allenamenti ma soprattutto so che i miei dovranno provare a fare il 100% senza rancore con chi gli arriverà davanti anche se ovviamente dovranno dare, allenarsi, mangiare ecc.. avere un comportamento ligio per battere il maggior numero di atleti possibili perchè la competizione è questo che richiede!
Mi dispiace solo per questo comportamento che fa semplicemente arrabbiare le persone che oltretutto vivono la corsa anche come un momento di "ricreazione" dalla vita quotidiana che già ci stressa e che ci fa ammalare anche senza cercarsele.
Un saluto a tutti da
Max Santangelo

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