di Giorgio Rondelli
Scudetti di club assegnati nello scorso week end a Borgo Valsugana. Hanno vinto con belle rimonte nella seconda giornata di gare la Sai Fondiaria di Roma con 540 punti, nono titolo tricolore consecutivo! Per il club capitolino, a spese dell’Italgest seconda con 5.20 punti e per la prima volta la squadra abruzzese della Bruni Vomano che con 538 punti ha scavalcato la Riccardi campione uscente che si è fermata a 530 punti.
L’eroe dei neo-scudettati è stato senz’altro Daniele Greco che ha vinto i 100, i 200 ed il salto triplo correndo pure la staffetta 4 x 100 metri. Al di là dei doverosi complimenti per i due club che hanno vinto il titolo tricolore, frutto del grande impegno di tanti dirigenti che lavorano silenziosamente dietro le quinte, rimangono però intatte tutte le perplessità per un campionato che non esprime la reale forza dei club in questione, ma che grazie ad un regolamento tutto da discutere permette loro di utilizzare gli ex atleti che attualmente gareggiano per i club militari.
Andando a guardare i numeri si può vedere infatti che sui 26 punteggi necessari per fare classifica, sia per la Bruni Vomano che per la Sai Fondiaria, ben 16 di questi sono stati realizzati da atleti militari in prestito oppure da stranieri, per lo più mezzofondisti africani assoldati per un pugno di euro. Cosa ci sia di particolarmente esaltante in questa situazione non è dato sapere con atleti che si incontrano una volta all’anno, in alcuni casi senza conoscersi o allenarsi insieme prima dell’evento in questione.
Questo stato di cose spingerà sempre di più in futuro i club civili a lasciare emigrare nei club militari i propri giovani migliori senza cercare di mantenerli nel club visto che potranno poi impiegarli in gare societarie a zero costi. Insomma, si tengono stretti i mediocri per avere così uno scheletro di squadra e si lasciano andar via i più talentuosi con grande sollievo (economico).
Eutanasia di un campionato che sino alla fine degli anni ottanta era davvero una manifestazione di ben altro livello. Ma è meglio rassegnarsi al peggio, visto che da tempo la politica federale è quella di dare un contentino a tutti. Se poi il livello tecnico di alcuni club finalisti è davvero modesto, per non dire imbarazzante, visto che rispetto a chi ha vinto i distacchi delle ultime squadre è stato anche superiore ai 200 punti, pazienza. Non è così che si aiutano i club civili a vivere un’atletica al passo con i tempi, dove la qualità deve sempre essere sempre il minimo comune denominatore.
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