11 marzo 2010

PICCOLO E’ BELLO (e non si parla di sesso!)

Oramai le barzellette non mi fanno più ridere. Preferisco quello che leggerete dopo ... perchè la cosa migliore da fare è ridere. Poi penso... vado avanti credendo in quello che faccio. Ma come sempre ci sono i ma che aleggiano e non nego che l'osservare l'attività della corsa o del podismo mi produce qualche senso di ripensamento. Alloro credo che la migliore cosa da fare sia quella di seguire l'unico "sport" che produca un qualsiasi effetto positivo anche se sei un bischero: il calcio. Così riflettendo tra dubbi e verità non nascondo che non posso trasformarmi in uno dei tanti, ma al tempo stesso non voglio neppure essere partecipe di un mondo che "ha perso il capo". Andrò avanti per la mia strada senza compromessi. Deciderò in conseguenza delle mie idee che piacciano o no e sceglierò semplicemente le mie idee ... al fine di fare quel qualcosa che ritengo giusto. Quindi riporto il pezzo di Barra sottolinendo che oramai le scelte federali le leggo come posso leggere un fumetto di Topolino. Il campionato italiano lo considero come considero le parole dolci di una donna a pagamento. Le corse su strada ... le lascio a coloro che guardano tutte le puntate del grande fratello & Co.!

Tratto da Atleticanet

di Luciano Barra

“Piccolo è bello” è un famoso libro degli anni 70 dell’economista Inglese Ernest F. Schumacher. Il libro in sostanza omologava il passaggio dalla economia di scala delle grandi dimensioni aziendali al fenomeno del decentramento produttivo (come scrive Mena Aloia).

Piccolo è bello è un slogan che si adatta molto bene all’attuale atletica Italiana.

Piccola è stata la partecipazione dei migliori atleti Italiani ai Campionati Italiani Indoor.

Piccola è stata la presenza di pubblico ai Campionati Italiani Indoor.

Piccola è stata la partecipazione dei Marciatori ai Campionati Italiani di Signa (andare a vedere i risultati con i migliori marciatori assenti – a parte Scharzer – e con numero di arrivati - non al di sopra delle dita di una mano - che non giustifica le spese di una organizzazione complessa).

Piccola è stata la partecipazione dei migliori Italiani ai Campionati Italiani di Cross di Formello. Tanti giovani, alcuni anche di talento, ma i migliori non c’erano per la concomitanza dei Campionati Mondiali Militari (ma chi fa i Calendari?).

Piccola la spedizione Italiana a Doha per i Mondiali Indoor.

Piccola (o poca) è la trasparenza sui sistemi di selezione delle squadre che vanno ai Campionati. Ci si limita a dire “fate questi limiti e poi scelgo io”. Se volete cliccate: http://www.uka.org.uk/world-class/2010-selection-policies/ lì troverete gara per gara del 2010 (tutti i Campionati della IAAF e della EAA) i criteri di selezione della Gran Bretagna. Poi alla fine trovate anche le modalità per gli atleti per fare l’appello entro 24 ore da quando è stata annunciata la squadra.

Piccola , sarà la partecipazione Italiana ai Mondiali di Cross.

Piccola è quindi l’incidenza della Federazione sui propri atleti affinché partecipino alle più importanti manifestazioni nazionali. Bisognava sentire Franco Bragagna nella sua telecronaca da Formello che scopriva all’ultimo momento che gli unici due atleti senior annunciati nella gara maschile, neanche loro ci fossero. Ma la FIDAL non ha degli obblighi nei confronti della RAI che versa nelle casse federali 750 mila euro?

Piccola è l’assistenza economica della FIDAL ai suoi atleti (ed ai tecnici) e questo fa si che ognuno faccia quello che vuole, o quello che vogliono i loro manager. Quindi uno come Meucci invece di concentrarsi sui 10.000 di Barcellona, dove potrebbe anche salire sul podio, debutta nella Maratona il 21 Marzo a Roma. Sul medesimo sito su citato potete leggere quanti sono gli atleti inglesi che vengono economicamente assistiti; sono divisi in due categorie “Podium” (60 atleti) e “Development” (altri 60). In Spagna il totale degli atleti assistiti dalla Federazione sono 300 (14 dal Consiglio Superiore dello Sport che in Spagna svolge le funzioni che da noi svolge il CONI). Uno come Schwazer in Spagna arriverebbe a 90.000 euro di assistenza fino scendere ai minori che ne prendono 20.000 . Persino gli junior hanno una borsa di 1.200 euro. Ed i tecnici ? Hanno diritto al 25 % di quello che spetta agli atleti anche sui premi! Ma che fine fanno i 4 milioni ed oltre che da il CONI per la Preparazione Olimpica e perché ogni anno la FIDAL ha a bilancio una avanzo attivo ben oltre il milione di euro?

Piccola ed assente è la Federazione e quindi non si possono incolpare gli atleti. A proposito ai Campionati Italiani di Cross di Formello , il Presidente della FIDAL – già eccellente corridore di Cross – ed il Segretario Generale non c’erano, nonostante le centinaia di società ed un migliaio di giovani atleti. Eppure lui (ed il Segretario) il venerdì erano alla presentazione della Candidatura di Roma 2020 ed il sabato era a Rieti per la celebrazione di Peppino Russo (c’ero anch’io). Ma ai Campionati di Cross no. Qualcuno chiedeva “forse sono a Signa per la Marcia, c’è il nostro miglior atleta!” altri “forse sono andati ad Ancona dove debuttavano nel triangolare i diciottenni speranze per Londra 2012 e poi a San Benedetto per il Campionato Invernale Lanci”. Qualcun altro più malignamente invece diceva “verifica se oggi uno è a qualche partita a Cuneo e l’altro sulle nevi Piemontesi”. Presente c’era sempre il solo Andrea Milardi. Ma chi può denigrare gli atleti ?


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