| Scritto da Tommaso Vaccina |
| Mercoledì 14 Ottobre 2009 12:06 |
Corripavia 2009: appuntamento d’obbligo per un pavese doc come il sottoscritto che si avvicina alla maratona conclusiva di questa lunga stagione agonistica e vuole misurarsi sulle strade della propria città. Brevemente vorrei raccontare lo sviluppo della competizione vista dal gruppo di testa, dato che il post-gara è stato decisamente insolito; partenza non troppo spedita per carburare e un gruppo molto folto di atleti avanza su ritmi vicini ai 3’15 al km.In gara c’è Pius Muli, atleta keniota di alta caratura che può da un momento all’altro fare il vuoto; tra gli altri avversari vedo Pasetto come il più forte atleta italiano iscritto e dentro di me spero già in un terzo posto….sento il tifo, amici e parenti mi vedono in testa e forse si entusiasmano, qualcuno sul ponte vecchio mi grida che questa è la volta buona! A sorpresa il ritmo cresce per azione di Galliano che è tornato in forma dopo un’estate piena di problemi fisici ormai risolti mentre l’atleta keniano non perde il treno formando una coppia di testa che lentamente si allontana. Resto nel secondo gruppo, con Pasetto, Brambilla e Milesi, faccio il ritmo e disegno le traiettorie di un percorso impegnativo che però conosco a memoria e so come gestire. So anche che gli atleti che mi seguono a ruota sono tutti ben preparati, probabilmente più veloci di me in volata e soprattutto non cedono un metro; non ho altra scelta che forzare il ritmo in una progressione continua pensando al finale, dove si deciderà la classifica. Gli ultimi due km li faccio in apnea, il gruppo si allunga leggermente e stringo i denti fino all’ultimo metro, conquistando un podio che mi soddisfa e mi fa ben sperare per la maratona di Venezia tra 2 settimane. Fin qui la gara, poi inizia l’avventura. Arrivati si prende fiato, qualche complimento e già gli organizzatori mi dicono di non allontanarmi che c’è una dottoressa pronta per il controllo antidoping. Penso a uno scherzo, forse dicono così perché ho fatto un buon tempo. E invece niente scherzi, neanche il tempo di cambiarci la canotta o passare dal ristoro e veniamo caricati su un pulmino che ci porta al campo CONI, consapevoli che la procedura non sarà proprio breve. Sono soddisfatto per la gara e penso che si tratta del mio primo controllo antidoping, finalmente si muove qualcosa nella FIDAL e forse nell’inconscio penso che se sono controllato vuol dire che sono andato forte veramente! Faremo il controllo antidoping delle urine i primi 8 classificati e le donne, diciamo la maggior parte dei corrispondenti campioni italiani master: Galliano MM35, Brambilla MM 40, Milesi MM45 e ovviamente Pius Muli. Ma il problema è che ci mancano i documenti, i vestiti di ricambio e una buona dose di acqua che stimoli la diuresi! Come fare? I medici ci fanno tornare nei pressi della partenza, scortati, per recuperare ciò che ci manca mentre podisti furiosi in attesa del servizio navetta che li porti a fare la doccia vorrebbero assalire il nostro mezzo e dirottarlo verso lo spogliatoio…ma cosa dovremmo dire noi che siamo scomparsi dalle premiazioni e sembriamo dei profughi? Finalmente si inizia con i test, procedura lunga e perfettamente studiata per evitare che l’atleta possa colpevolizzare i medici di aver scambiato i risultati o inquinato i campioni di urina. Ma non è facile raggiungere lo stimolo sufficiente nel dopo gara, quindi si beve acqua come dei matti e io per non sbagliare trangugio 2 litri! Tra tutti si scherza, un po’ stufi del contrattempo ma molto sereni; c’è chi ne ha fatti altri in passato perché la propria carriera sportiva li ha portati a competere in giro per il mondo come Milesi e Galliano. Anche Pius Muli non è digiuno da questa procedura ma sembra molto scocciato, forse per la gara che ha vinto facile, forse per il montepremi modesto che non giustifica tutto il tempo perso o forse semplicemente per la fame del dopo gara. Passa il tempo, telefono a mio papà per dirgli di tornare a casa e pranzare pure perchè le premiazioni ce le siamo giocate e mangerò qualcosa verso le 14.30 …. la fame avanza, sono ormai in catabolismo muscolare! Dopo quasi 4 ore si torna al castello visconteo per ritirare i premi corrispondenti, tutti dispiaciuti dal fatto che il controllo a sorpresa abbia sconvolto la procedura delle premiazioni post gara. Ma non importa, per quanto mi riguarda la soddisfazione resta e la gara si è svolta con grande agonismo da parte di tutti noi al di là dei corrispondenti titoli master che dopo metà gara sembravano già assegnati. Sarà forse una lezione di vita, gara dura in cui non ci siamo risparmiati fino all’ultimo metro, digiuno forzato per ore e nessuna gloria per la classifica perché un vero atleta deve essere sempre pronto a dimostrare la propria purezza. Viva la FIDAL! (Podisti.net) |
15 ottobre 2009
Alla Corripavia il mio primo controllo antidoping
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Corripavia 2009: appuntamento d’obbligo per un pavese doc come il sottoscritto che si avvicina alla maratona conclusiva di questa lunga stagione agonistica e vuole misurarsi sulle strade della propria città. Brevemente vorrei raccontare lo sviluppo della competizione vista dal gruppo di testa, dato che il post-gara è stato decisamente insolito; partenza non troppo spedita per carburare e un gruppo molto folto di atleti avanza su ritmi vicini ai 3’15 al km.
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