Vorrei che tornassero i mitici anni '80, quando atleti come Cova, Antibo, Mei, Mennea davano un grande risalto all'atletica italiana. A volte un successo di questi atleti, riusciva a mettere in secondo piano anche una partita di calcio.
Le prime pagine dei giornali sportivi erano dedicate alle vittorie e alle imprese di questi atleti, mentre oggi solo una vittoria di Baldini, può occupare un trafiletto in prima pagina il resto è niente.
Un esempio lo abbiamo avuto domenica scorsa 11 febbraio 2007, dove a Modena, nello splendido e spettacolare scenario del parco " Enzo Ferrari " si sono disputate le finali dei campionati Italiani di società, praticamente, detto nel gergo calcistico, si assegnava lo scudetto.
Il pubblico sinceramente era scarso se si esclude gli atleti che effettuavano il riscaldamento, gli allenatori, i dirigenti ed i familiari, il resto era composto da poche unità di persone, che sembravano poco interessate a quanto stava succedendo.
Lo spettacolo è stato invece entusiasmante, i migliori atleti e atlete del mezzofondo italiano, si sono dati battaglia nel Cross Lungo (circa 10 km. quello maschile, circa 6 Km. per le donne) e nel Cross Corto (circa 4 Km. sia per gli uomini che per le donne ).
La sfida nel campo maschile vedeva lottare per la vittoria finale le due compagini più forti e cioè Fiamme Gialle e Carabinieri, con affermazione delle Fiamme Gialle sia nel Cross Lungo che nel Corto.
Nel campo femminile, nel Cross lungo, si è imposta la forte formazione della Jaky-Tech Apuana, mentre nel Cross Corto c'è da registrare il successo della squadra ASV Sterzing di Bolzano davanti alla squadra dell'esercito e delle Fiamme oro di Padova.
Il giorno dopo, i quotidiani sportivi, hanno dato pochissimo risalto all'evento, solo poche righe sul Corriere dello Sport e un articolo a margine nelle ultime pagine della Gazzetta dello Sport.
Se la FIDAL non si dà una svegliata, se il CONI, il Ministro dello Sport, le Televisioni, non cominciano a dare spazio e rilievo a questi Sport minori, ma sempre bellissimi, non avremo mai un attenzione, un interesse della gente e soprattutto, i giovani non si avvicineranno mai a queste discipline.
Non ci arrabiamo poi se dopo Baldini c'è il niente, perchè è questa la politica dei dirigenti della FIDAL, è questo ciò che hanno voluto e cioè distruggere e annientare questo movimento che negli anni 80 ci aveva portato sul tetto del Mondo.
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