La notizia di Daniele è apparsa a ciel sereno e se devo essere sincero incommentabile. Ritengo che la FIDAL non se lo possa permettere di mettere a casa un atleta come Daniele ma evidentemente se lo ha fatto vuol dire che tra i suoi ne ha di più forti (questo è stato il primo pensiero che ho avuto leggendo la notizia e rapportandolo allo stato di forza della nostra nazionale). I pensieri che mi sono passati poi per la mente sono molteplici e visto come stanno le cose preferisco non esporli apertamente tanto stà che un pò d'intelligenza prelude che i fatti parlano più delle parole. Nel calcio ci sono stati atti che quello di Daniele sarebbe stato solo una virgola (con poi conseguenze pari ad azione =reazione) che addirittura sembrano essere premiati, ma non voglio parlare di uno sport che dopo (ed anche prima) di calciopoli per me non ha significato sapendo che non vince il migliore. Che una sanzione spettasse a Daniele sicuramente la Fidal ha fatto bene a prenderla in esame ma che se la punizione si debba riperuotere anche contro la stessa federazione forse è altra cosa (leggi non partecipare ai campionati Europei). Evidentemente non siamo interessati a ben figurare, a far vedere che siamo una nazione che corre ed anche forte, forse vogliamo essere gli ultimi così che perlomeno i giornali scriveranno un trafiletto e la notizia non sarà notizia e oltretutto la gente continuerà a leggere di calcio. Ritengo che forse dietro a tutto questo ci sia più politica che altro e se penso che lo scorso anno proprio in questo periodo Cova ha rimesso le deleghe a seguito di una richiesta di chiarimento, a sua volta motivata da un periodo di collaborazione ritenuta non costruttiva (Progetto Talento, Grand Prix di cross e Campionati Europei di cross 2006) forse veramente c'è qualcosa da pensare.
Come giustamente Graziano e Paola facevano notare non vi sono state grandi manifestazioni in piazza di dispiacere nei confronti di Daniele ed anche io me ne rammarico, in quanto è ancora la dimostrazione lampante che questo sport è molto un grande fratello di ognuno per se. Non si cresce in questo modo, non si produce nulla di positivo in questo modo e penso che tutto deve partire dalla Federazione che deve tenere dei rapporti stretti tra società (non militari) giornali e media in generale dando informazione di notizie di vera atletica perchè passi dal genitore al bambino con la conseguenza di "voglia di fare atletica". Poi scrutiamo sul web qualsiasi cosa (per chi è interessato e se le cerca) ma come è stato lampante il disinteresse siamo sotto una campana di vetro. In tutto questo c'è anche un marasma di un'attività che non si capisce quale essa deve realmente essere. Ma questo è un'altro capitolo che tra poco aprirò. Per ora il discorso vero è che Daniele non correrà gli Europei, che sia giusto o sbagliato che la Federazione gli abbia inflitto una punizione così tremenda (pari ad una squalifica per doping) non voglio essere io a deciderlo ed ad arbitrare una tale sentenza che ritengo a mio modo di vedere si ridurrà.
Come atleta e tifoso sono molto dispiaciuto e rammaricato e colgo l'occasione per incitare Forza Daniele. (Anche se io avrei detto :correte voi io smetto ....)
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